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Offensiva del Tet

L' Offensiva del Tet fu una serie di battaglie che avvennero durante la Guerra del Vietnam. Costituirono una grossa offensiva da parte dell'Esercito Nordvietnamita (NVA) e dei Viet Cong (VC o NLF) che iniziò la notte tra il 30 e il 31 gennaio 1968, Tết Nguyên Ðán; (il giorno del capodanno lunare). Si trattò di azioni militari che si svolsero in praticamente tutte le maggiori città del Vietnam del Sud e di attacchi alla base statunitense di Khe Sanh. L'NVA soffrì una pesante sconfitta militare ma raccolse una vittoria propagandistica senza prezzo.

Nel luglio 1967, una riunione della dirigenza del Partito Comunista riconobbe il proprio fallimento e decise di riorientare le proprie operazioni per prendere di mira due debolezze politiche fondamentali degli USA. In primo luogo, il grosso divario tra il governo statunitense e l'opinione pubblica circa il supporto alla guerra e i suoi progressi. Secondariamente, le tensioni esistenti tra l'esercito statunitense e i suoi alleati vietnamiti.

La dirigenza decise di concentrarsi su poche operazioni di alto profilo, che avrebbero fatto presa sul pubblico americano (e sui media), piuttosto che combattere il conflitto lontano dai maggiori centri urbani. Questo avrebbe sollevato il morale del Nord, possibilmente ispirato sollevazioni a Sud e fornito l'impressione, e magari anche la realtà, che gli USA e l'ARVN non stavano vincendo la guerra e che ci sarebbe voluto molto tempo prima che questo avvenisse. La nuova politica segnò anche una vittoria dei falchi sulle colombe all'interno della dirigenza del Partito Comunista, e alla fine del 1967, circa 200 ufficiali anziani tra le colombe vennero epurati.

Una delle ragioni per cui questa strategia si rivelò così efficace fu che i leader statunitensi stavano quantomeno fuorviando, e nel caso peggiore, semplicemente mentendo al pubblico americano circa quello che stava accadendo in Vietnam. Questo fatto venne in seguito ammesso da personalità come l'allora Segretario alla Difesa, Robert McNamara, così come da altri alti ufficiali statunitensi, e c' abbondanza di prove di questo in forma di documenti, registrazioni audio, eccetera. All'inizio del 1968, gli americani erano stati indotti a credere che i Viet Cong e i Nordvietnamiti fossero sull'orlo della sconfitta, e che gli USA avrebbero presto vinto la guerra. Questa impressione era stata accreditata dalle attività del Presidente Johnson e del Segretario McNamara, che tennero nascoste delle informazioni sulla reale situazione in Vietnam. L'offensiva del Tet smentì la posizione precedentemente sostenuta che il Nord sarebbe stato sconfitto facilmente, ed una delle ragioni per cui molti americani persero la fiducia nel governo. Un gruppo di eminenti consiglieri di Johnson, conosciuti come i "saggi", si volse contro l'intervento diretto in Vietnam dopo il Tet.

La pianificazione complessiva dell'operazione venne condotta dal comandante dell'NVA, Vo Nguyen Giap. Egli pianificò una serie di audaci incursioni in tutto il Sud, coinvolgendo ogni città degna di nota e utilizzanto praticamente tutte le unità, producendo quasi quaranta attacchi principali e innumerevoli scontri minori. In termini puramente militari questa fu quasi una follia, ma Giap stava perseguendo una politica complessiva ed era conscio che la debolezza nella politica militare statunitense poteva produrre un successo a lungo termine da un disastro a breve termine. Egli inoltre sperò fortemente che gli sforzi dell'NLF e dell'NVA avrebbero provocato una sollevazione popolare generale nel Sud.

La festività del Tet era stata tradizionalmente una tregua durante la guerra del Vietnam, e l'NLF aveva avuto qualche forma di tregua in quel giorno fin da quando i combattimenti iniziarono contro i francesi. Con il bisogno del fattore sorpresa che era di capitale importanza, l'NLF e l'NVA annunciarono che avrebbero rispettato un cessate il fuoco di sette giorni a partire dal 31 gennaio. Questo periodo di tempo inusualmente lungo venne scelto per confortare i militari americani, che lo avrebbero interpretato come l'atto di una forza in urgente bisogno di una pausa, e avrebbe anche incoraggiato i comandanti dell'ARVN a concedere una licenza alle loro truppe. L'NVA era consapevole del risentimento che attaccare durante il Tet avrebbe causato tra i civili.

Con un'altra scommessa per il fattore sorpresa, l'NVA aprì anche degli esitanti colloqui di pace con l'esercito americano. Con questi speravano di incoraggiare l'impressione della loro debolezza e speravano anche che gli USA avrebbero cercato di forzare concessioni da parte del governo Sudvietnamita in risposta alle condizioni impostate dal Nord.

L'inganno pi significativo e costoso fu quello di offrire agli USA una grossa minaccia lontano dal sud urbanizzato. Due grosse basi statunitensi a nord, vicino al confine, vennero bersagliate. Con il ricordo di Điện Biên Phủ si sperava che gli attacchi ad avamposti isolati avrebbero attratto l'attenzione dell'esercito USA (e dei media). Le due basi erano a Dak To e Khe Sanh. Dak To venne attaccata durante novembre e l'attacco a Khe Sanh sarebbe iniziato pochi giorni prima delle operazioni nel sud.

Le similitudini tra Điện Biên Phủ e Khe Sanh erano intese ad incantare i consiglieri statunitensi. Khe Sanh era vicina al Sentiero di Ho Chi Minh, a soli 20 km dal confine tra Nord e Sud e a 8 km dal Laos. In quel terreno elevato e difficile, i rifornimenti potevano essere impossibili con il brutto tempo. Un ulteriore complicazione fu che la base si estendeva su una vasta area. La vicina base delle Forze Speciali di Lang Vei sembrava anch'essa vulnerabile. Khe Sanh venne difesa da due reggimenti dei marines, comandati dal Colonnello Lownds e da una forza numericamente simile delle truppe dell'ARVN.

La risposta dei militari statunitensi fu irregolare di fronte a un'intelligence troppo contraddittoria. Il credo che Khe Sanh sarebbe stata una grossa battaglia era ben radicato, il personale del MACV era certo che uno scontro decisivo era imminente. La base americana venne rinforzata e migliaia di UGS vennero sparpagliati nella giungla circostante con l'Operazione Niagara. L'intelligence statunitense identifcò almeno 15.000 uomini dell'NVA nelle vicinanze.

I combattimenti furono pi intensi attorno a Khe Sanh. Ci furono tre divisioni di regolari dell'NVA attorno alla base, per un totale di circa 25.000 uomini. L'azione iniziò lì attorno, dieci giorni prima del Tet, con attacchi di prova e scambi di colpi di artiglieria. Due posizioni su delle colline vennero catturate il 20 gennaio, tagliando la base dalle rotte terrestri di rifornimento. L'attenzione al MACV e a Washington era ossessionata da Khe Sanh e altri indicatori di problemi vennero trascurati o sminuiti. L'assalto principale non iniziò fino al 5 febbraio. Lang Vei venne travolta il 7 febbraio e le linee a Khe Sanh vennero pesantemente attaccate, il campo venne preservato solo grazie a massicce incursioni aeree e a uno sbarramento di artiglieria (oltre 30.000 missioni vennero fatte volare in difesa della base). Dopodiche il ritmo rallentò, la battaglia divenne pi un assedio, anche se ci furono ulteriori assalti dell'NVA il 17-18 e il 29 febbraio. Khe Sanh venne ufficialmente salvata il 6 aprile e i combattimenti cessarono il 14 aprile. Probabilmente circa 8.000 soldati dell'NVA morirono attorno a Khe Sanh.

Al sud i combattimenti iniziarono il 29 gennaio quando un numero di unità dell'NLF iniziarono prematuramente i loro attacchi in quattro città provinciali. I restanti attacchi dell'NLF/NVA iniziarono nella notte del 30-31. Tutte le capitali provinciali meno otto vennero attaccate, cinque delle sei città autonome e 58 altre citta importanti. I principali attacchi furono portati a Ban Me Thuot, Quang Nam, Dalat, My Tho, Can Tho, Ben Tre, Nha Trang, e Kontum. Fu solo a Huế, l'antica capitale, e a Saigon che l'NVA ebbe un successo significativo. La sperata sollevazione popolare (khnoi nghai) praticamente non avvenne, molti Sudvietnamiti dimostrarono un forte supporto per l'ARVN.

Hué venne attaccata da dieci battaglioni, la città fu quasi completamente travolta e migliaia di civili vennero scelti per essere giustiziati. La città non venne ripresa dalle forze americane e dall'ARVN fino alla fine di febbraio. Il valore storico e culturale di Hué significarono che gli statunitensi non impiegarono i colpi dell'aviazione e dell'artiglieria con la stessa abbondanza di altre città, almeno inizialmente. Ci fu una dura battaglia strada per strada (tutta registrata dai media statunitensi), che si dirigeva verso la "Cittadella", il palazzo imperiale, che venne ripulito dalle truppe dell'NVA dopo quattro giorni di combattimento. Gli USA e l'ARVN avevano perso 482 uomini e l'NVA circa 7.500.

Ci furono numerosi attacchi dentro e attorno a Saigon, circa cinque battaglioni dell'NLF si erano infiltrati in città. La base aerea di Tan Son Nhut, il quartier generale dell'ARVN e del MACV, venne attaccata da circa 700 uomini e ci furono pesanti combattimenti ma solo 110 vittime tra i soldati americani. Anche la base aerea di Bien Hoa fu attaccata e venti aeroplani distrutti. Le perdite Vietnamite in questi due assalti e nelle altre azioni a Saigno furono superiori ai 1.100 uomini ma consentirono di prendere il controllo di gran parte della città. La lotta durò quasi una settimana e alcune zone della città furono danneggiate pesantemente dall'artiglieria e dalle incursioni aeree statunitensi, il sobborgo di Cholon venne semi-distrutto in quanto i combattimenti vi si protrassero fino a metà febbraio. Un assalto particolarmente potente fu condotto contro l'ambasciata statunitense da venti commando dell'NLF. Anche se venne respinto rapidamente, fu uno scontro altamente simbolico che produsse immagini memorabili.

L'NLF e l'NVA persero circa 35.000 uomini, oltre a 60.000 feriti e 6.000 prigionieri, senza avere un successo militare. I caduti statunitensi e dell'ARVN ammontarono a circa 3.900 (1.100 americani). Ma questo non fu il conflitto che il pubblico americano vide. I rapporti dei media statunitensi sulla battaglia scioccarono sia il pubblico che i politici americani. Apparentemente la profondità della reazione statunitense sorprese perfino la dirigenza Nordvietnamita.

Il pesante bombardamento statunitense di Ben Tre produsse la famosa frase, "divenne necessario distruggere la città allo scopo di salvarla".

Khe Sanh venne abbandonata dagli USA il 23 giugno 1968.

Vedi anche: Guerra del Vietnam


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